"Siamo decisivi, sarà molto difficile metterci all'angolo": così oggi Luigi Di Maio ha caricato i suoi 112 senatori riuniti a Palazzo Madama.

Il capo politico si è presentato alla truppa pentastellata assieme al capogruppo in pectore Danilo Toninelli. Lo ha fatto con tono pacato, ma fermo e sicuro, e con il sorriso sulle labbra: "Abbiamo il sorriso stampato in faccia, e con quello lì facciamo impazzire tutti".

"Saremo decisivi nell'individuazione della seconda e terza carica dello Stato, i nostri numeri sono importanti", ha aggiunto, ribadendo per l'ennesima volta che le presidenze delle Camere "sono importanti", ma "non c'entrano niente col governo".

La consegna ai neosenatori è quella di evitare il più possibile telecamere e scivoloni, il capo politico pentastellato si gioca tutto in questa legislatura.

I nuovi parlamentari - queste le consegne di Di Maio - possono parlare dei temi che conoscono da vicino e discuterne nel proprio territorio di provenienza, anche con i media, ma senza aggiungere, sulle questioni politiche nazionali, neanche una virgola a quel che hanno sentito a Roma.

Ovvero: "Dei ministri se ne parla con il presidente della Repubblica, che li nomina su proposta del presidente del Consiglio incaricato. Dei temi, invece, parliamo con tutte le forze politiche e sono gli altri che si agitano, mentre noi con il nostro sorriso stampato sulla faccia facciamo impazzire tutti".

Una sorta di Bignami istituzionale cui attenersi insomma, per evitare di finire in pasto ai media.

E al termine di una riunione durata circa due ore, anche Toninelli ha ribadito il concetto: "Di nomi non se ne parla, lo faremo nei prossimi giorni".

Da venerdì sicuramente, giorno in cui prendono il via i lavori delle Aule e iniziano le operazioni di voto per la scelta dei presidenti di Camera e Senato.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata