"Non andate a prostitute, chi ci va è un criminale. Questo non è fare l'amore, questo è torturare una donna". Così Papa Francesco si rivolge ai giovani, nel corso di un colloquio durante la riunione pre-Sinodo al pontificio collegio internazionale "Maria Mater Ecclesiae" di Roma.

Un appello molto accorato quello del pontefice, parla di "mentalità malata secondo cui la donna va sfruttata", di vero e proprio "schifo", di "crimini contro l'umanità".

"Al giorno d'oggi - continua - non c'è femminismo che sia riuscito a togliere questa mentalità dalla coscienza maschile, dall'immaginario collettivo. Questa malattia, questo modo di pensare sociale è un crimine contro l'umanità. E voi, se avete quest'abitudine, per favore, tagliatela che è un problema grave. Chi va a prostitute è un criminale, e io vorrei che i giovani lottassero contro questa pratica".

Infine chiede "perdono per tutti i cattolici che fanno questo atto criminale".

LAVORO - Il Pontefice tocca anche l'argomento lavoro, molto sentito tra i giovani: "Sono emarginati dalla vita pubblica e costretti a mendicare occupazioni che non garantiscono un domani". Poi, rivolto ai giovani: "Troppo spesso siete lasciati soli, e la disoccupazione crea dipendenze e portare fino al suicidio: questo è un peccato sociale, la società è responsabile di questo".

"I PRETI ATTACCATI AI SOLDI" - "Il diavolo entra dalle tasche, quello è il primo scalino. Poi la vanità, la superbia e da lì derivano tutti i peccati", scandisce il Santo Padre, in unaltro passaggio molto sentito, e tenuto a braccio, del suo discorso. "Quando un prete o una suora sono attaccati ai soldi è la cosa peggiore: meglio fare la fame che essere attaccati ai soldi, meglio perdere la vocazione che essere un religioso malato, che può fare del male.

(Unioneonline/L)
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