Non era la prima volta che Mariam Moustafa, la 18enne egiziana nata in Italia e morta dopo il pestaggio di una gang a Nottingham, veniva aggredita.

Quel branco di bulle, racconta la mamma, la perseguitava da mesi e già nell'agosto scorso l'aveva picchiata assieme alla sorella Mallak. "Alcune di quelle ragazze avevano rotto la gamba di Mariam e riempito di pugni la sorella di 15 anni. Una sera hanno anche tirato le uova contro la nostra porta di casa. In Inghilterra Mariam non ci voleva più stare, voleva tornare a Roma", ha detto alle "Iene".

Fino a quattro anni fa, Mariam viveva a Ostia, dove era nata, poi si era trasferita nel Regno Unito con la famiglia ed era stata ammessa alla facoltà di Ingegneria. Un sogno per lei.

I parenti non hanno dubbi: è stata un'aggressione a sfondo razziale. Si è trattato di omicidio per la Procura di Roma che ha aperto un'inchiesta, mentre gli inquirenti inglesi vanno cauti su entrambi gli elementi.

Mariam soffriva, fin da piccola, di un disturbo congenito al cuore. Le prime autopsie non hanno chiarito le cause della morte, per cui saranno necessari ulteriori accertamenti.

L'AGGRESSIONE - Il venti febbraio scorso, la 18enne era su un autobus assieme a un suo amico quando è stata aggredita da un gruppo di ragazze che l'hanno presa a calci e pugni.

Subito dopo, è stata portata in ospedale, dove stata dimessa dopo qualche ora. La mattina successiva è entrata in coma fino al decesso, di tre giorni fa.

(Unioneonline/D)

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