La Russia al voto per eleggere il suo presidente nel momento più aspro dello scontro tra Mosca e Regno Unito per il caso Skripal, l'ex emissario del Cremlino avvelenato assieme alla figlia con un agente nervino.

Le urne si apriranno domani e favoritissimo per riottenere la leadership è Vladimir Putin, che ieri il ministro degli Esteri di Londra Boris Johnson ha definito senza mezzi termini come il probabile mandante dell'attacco alle due spie (accusa rispedita al mittente da Mosca con toni indignati).

Polemiche e sospetti che non dovrebbero minimamente intaccare il consenso dello zar, alla guida del Cremlino ormai da 18 anni (sarebbe il quarto mandato presidenziale, con in mezzo due premierati) e dato dai sondaggi attorno al 70 per cento.

I CANDIDATI - Sulla scheda i russi troveranno comunque altri 7 candidati, ma nessuno dei quali, in base alle previsioni, dovrebbe superare il 10%.

Tra gli avversari di Putin spicca Pavel Grudinin, candidato per il Partito comunista, che viene però dal mondo imprenditoriale: ha fondato una fiorente azienda agricola, che dà lavoro a centinaia di persone, che si ispira al modello sovietico, ma dove ai lavoratori è garantito benessere, grazie a un reddito nettamente superiore alla media e altre significative tutele.

Segue Vladimir Zhirinovsky, leader dei liberal-democratici. Nazionalista e populista, ha elogiato le sanzioni imposte alla Russia dopo la crisi ucraina, spiegando che "aiuteranno il Paese ad essere più autonomo".

Ci sono poi Grigory Yavlinsky, del partito liberale Yabloko, grande oppositore di Putin, e Ksenia Sobchak, la "Paris Hilton russa", diventata un'attivista politica dopo essere stata per anni personaggio televisivo e protagonista della vita mondana. Sfida Putin nonostante suo padre abbia avuto stretti rapporti con il presidente.

I NOSTALGICI - In lizza anche Boris Titov, uomo di governo, considerato da molti un mero burocrate, Sergey Baburin, leader dei nazionalisti di Unione di tutti i popoli, che auspica il ritorno della Grande madre Russia capace di controllare tutta l'Eurasia (nel 1991 votò contro lo scioglimento dell'Urss) e Maxim Syraykin, altro nostalgico dell'era sovietica.

NAVALNY - Escluso dalla corsa, invece, Alexei Navalny, il facoltoso blogger animatore delle manifestazioni di protesta contro il governo a Mosca, più volte arrestato e al centro di due processi giudiziari, a detta sua strumentalizzati proprio per escluderlo dalle presidenziali.

(Unioneonline/l.f.)

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