Ebbene sì, il padre separato dovrà pagare l’estetista alla figlia minore.

Lo ha deciso la Cassazione di Torino che ha così dato ragione alla madre della ragazzina.

Anche se la spesa non rientra tra quelle ordinarie, l’uomo dovrà sborsare i soldi richiesti per consentire i trattamenti estetici alla bambina e anche la sua iscrizione in un istituto privato.

Si parla di oltre 5mila euro. La donna, a cui è stata affidata la figlia, avrebbe richiesto la cifra per la prima volta nel 2102, in virtù dell'equa divisione del mantenimento stabilita in sede di separazione. Ma il padre della bambina, all'epoca di questa prima istanza, avrebbe bollato quelle spese come "non pattuite" e si sarebbe rivolto così agli avvocati.

L'ex moglie, tuttavia, non ha mollato la presa e ha deciso di portare l'uomo in tribunale.

Sei anni di processo, al termine del quale è stato deciso che il padre ha il dovere di partecipare ai versamenti.

Più precisamente la Corte d'Appello, si legge nella sentenza della Cassazione, "ha accertato che si trattava di spese per trattamenti estetici necessari a rimuovere la peluria sul viso della ragazza, anomala per un soggetto di sesso femminile e fonte di notevole imbarazzo".

Anche per quanto riguarda la decisione di non far frequentare alla figlia la scuola pubblica, la Corte concorda con quanto deciso dai giudici di secondo grado ovvero che si trattasse "di spese per l’iscrizione in una scuola privata i cui orari si erano rivelati maggiormente compatibili con le esigenza lavorative del genitore affidatario".

(Unioneonline/s.a.)
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