Tratta di persone e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Con questa accusa la Polizia di Catania ha arrestato un uomo e la sua compagna. I due avevano messo in piedi un mercato di esseri umani, prevalentemente ragazzine, reclutate tra la Nigeria e la Libia, e mandate in Italia al solo scopo di destinarle alla prostituzione e all'accattonaggio.

Le vittime erano letteralmente soggiogate dai loro aguzzini, che le minacciavano con riti voodoo.

LE INDAGINI - L'indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Catania e dalla Squadra Mobile di Trento, con il coordinamento della D.D.A., ha avuto inizio a seguito delle dichiarazioni della responsabile di un Centro di Accoglienza, che aveva notato qualcosa di strano in alcune minori giunte al Porto di Catania nell'ottobre del 2017, a bordo della nave della Marina Militare francese "Ducuing", insieme ad altri 134 migranti di varie nazionalità.

Le ragazze, si è scoperto poi, facevano parte di una rete di trafficanti: estremamente vulnerabili per la giovanissima età, per il basso livello di istruzione e l'estrema povertà, erano costrette a prostituirsi nella provincia di Trento.

La donna arrestata era una "madame", e aveva l'incarico di curare il giro di prostituzione. L'uomo gestiva tutto il traffico: in un video su YouTube, pubblicato da lui stesso, cammina con uno scettro in mano, lanciando in aria con ostentata noncuranza mazzi di banconote.

I RITI - Le vittime venivano sottomesse anche attraverso riti esoterici, con le quali si faceva loro credere di aver "venduto" la propria anima. Riti che, si diceva, sarebbero stati eseguiti anche sui parenti in Africa, se le ragazze fossero scappate.

(Unioneonline/D)
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