Una "violazione dell'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite", un vero e proprio "attacco sul suolo inglese".

In questi termini l'ambasciatore britannico all'Onu, Jonathan Allen, ha parlato del caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa Sergey Skripal e della figlia - avvenuto il 4 marzo scorso a Salisbury - durante la riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di ieri sera.

Avvelenamento di cui per Londra è responsabile Mosca, come affermato dal primo ministro britannico Theresa May, che ha annunciato l'espulsione di 23 diplomatici russi e la volontà di non inviare delegazioni ufficiali ai prossimi mondiali nel Paese guidato da Vladimir Putin.

Alla manifestazione sportiva non parteciperanno neppure esponenti della famiglia reale.

"C'erano due opzioni: o è stato un attacco diretto della Russia al mio paese oppure Mosca ha perso il controllo dell'agente nervino. Ma non c'è stata una spiegazione credibile su questa seconda opzione e non c'è altra conclusione se non che la Russia è responsabile del tentato omicidio", ha aggiunto Allen.

"Non è un crimine comune, ma un uso illegale della forza, una violazione della Carta Onu, la base per l'ordine internazionale", ha infine dichiarato l'ambasciatore.

LA RISPOSTA DI MOSCA - L'ambasciatore della Russia presso le Nazioni unite, Vassily Nebenzia, ha respinto fermamente le accuse del Regno Unito.

"Noi non siamo coinvolti nel caso, la Russia non ha niente a che vedere con questo avvenimento", ha dichiarato, denunciando una "guerra di propaganda" per "strumentalizzare l'opinione pubblica".

Londra ci ha negato un accesso ai campioni dei prodotti chimici incriminati e "non accettiamo che ci si rivolga a noi con questo tono", ha proseguito, definendo "inaccettabili" le accuse britanniche

L'AVVERTIMENTO DI LAVROV - Intanto, dopo che la May ha annunciato che espellerà 23 diplomatici russi a Londra, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha dichiarato che farà altrettanto, mandando via un numero imprecisato di diplomatici inglesi a Mosca: "Lo farò presto, ve lo prometto".

WASHINGTON SOLIDALE CON LONDRA - Nell'incontro alle Nazioni Unite Londra ha incassato la solidarietà degli Stati Uniti.

"La Russia è responsabile" dell'avvelenamento della ex spia russa, ha detto l'ambasciatrice Usa Nikki Haley, nel corso della riunione.

"Gli Stati Uniti sono assolutamente solidali con il Regno Unito", ha poi dichiarato.

(Unioneonline/F-D)

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