Una flotta più grande e moderna, tante assunzioni (circa 1500 promesse da qui al 2022) e l'obiettivo di arrivare a un fatturato di un miliardo di euro nel giro di quattro-cinque anni.

La nuova Air Italy punta in alto. Ma il baricentro si allontana sempre di più da Olbia. L'hub principale sarà Malpensa, come annunciato da settimane, mentre il secondario - da battezzare entro il 2019 - sarà Fiumicino.

Il futuro della compagnia in Gallura è legato, oltre alla sede amministrativa, alla continuità territoriale: se il nuovo bando ideato dalla Regione sarà remunerativo, l'ex Meridiana parteciperà alla gara per mantenere un piede nell'Isola. Altrimenti potrebbe farne a meno.

Sono queste le novità più importanti annunciate ieri durante l'incontro negli uffici del ministero dello Sviluppo economico tra i vertici di Air Italy e i sindacati. Le valutazioni dei rappresentanti dei lavoratori sono abbastanza positive, anche se con qualche riserva. "Finalmente lo scenario è cambiato, nelle riunioni precedenti si è sempre parlato di sacrifici e tagli, ora c'è una prospettiva di sviluppo", dice Elisabetta Manca, segretaria della Uil trasporti per la Gallura.

Rimane l'incognita sul ruolo di Olbia: "È ovvio che con un piano di questo tipo si punti più su un hub a Malpensa. L'importante è che venga portato a termine il reintegro di tutti i dipendenti andati in mobilità. Non solo il personale navigante, ma anche tutto il personale di terra e delle manutenzioni", chiarisce Manca. Il programma prospettato da Air Italy oggi va addirittura oltre i numeri già ufficializzati a fine gennaio. La compagnia punta ad arrivare a 2.222 dipendenti tra piloti e assistenti di cabina, circa 1500 più degli attuali, nel 2022. A quella data si spera anche di aver raggiunto un fatturato di un miliardo di euro, contro i 300 milioni di oggi.

Tutto questo potrà diventare realtà grazie ai nuovi aerei: la flotta sarà composta per la maggior parte da Boeing 737-800 per i voli di corto raggio e da Boeing 787-8 per il lungo raggio. Nel 2020 saranno 28 aerei, fino a sfiorare i 50 nel 2022.

Michele Ruffi
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