Hanno un valore di oltre 100 milioni di euro i beni confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli a un imprenditore originario di Casal di Principe, nel Casertano, ritenuto legato al clan dei casalesi.

Alfonso Letizia, 73 anni, che opera nel settore della vendita del calcestruzzo, era stato arrestato a fine 2011, insieme a una cinquantina di persone accusate di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzione e/o concussioni elettorali, truffa ai danni dello Stato, abuso d'ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio, reimpiego di capitali di illecita provenienza, reati tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato i casalesi.

In occasione di consultazioni elettorali, avevano appurato gli nquirenti, ai candidati indicati dall'organizzazione nata fra Casal di Principe e l'ala imprenditoriale del clan erano stati procurati vantaggi in cambio di aggiudicazione di appalti, apertura di centri commerciali e assunzioni di personale.

L'imprenditore Letizia è ritenuto punto di riferimento dei casalesi, fazione Schiavone, in quanto metteva a disposizone i propri impianti e le proprie strutture ottenenendo poi l'ingresso nell'oligopolio delle aziende presenti in provincia e imponeva ai cantieri controllati forniture di calcestruzzo.

Nel provvedimento di confisca sono compresi 6 aziende, 28 tra auto e motoveicoli e numerosi rapporti finanziari.

(Unioneonline/s.s.)
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