Continua il pressing sulle Istituzioni, riguardo alla vertenza Aias, da parte dell'Unione Sindacale di Base.

Con la seconda nota nel giro di 10 giorni il coordinatore regionale Salvatore Drago chiama ancora in causa l'assessore Luigi Arru e la politica tutta affinché "battano un colpo, rompendo il silenzio desolante che avvolge la vertenza".

Gli stipendi arretrati attesi dai dipendenti non accennano infatti a scendere sotto le 7 mensilità e sulle nuove convenzioni da stipulare tra Sistema Sanitario Regionale e operatori privati (tra i quali il gruppo Aias) è in atto uno stallo che non permette di capire se e quando le nuove e più stringenti norme varate nell'aprile e maggio scorsi dal Consiglio Regionale verranno fatte applicare.

"I lavoratori - scrive Drago - non sono robot, hanno famiglie da mantenere, mutui da onorare, bisogni da soddisfare e non possono dunque continuare a prestare la loro opera in cambio di pagherò".

Drago sollecita una nuova convocazione dei sindacati dopo l'incontro del 24 novembre con l'assessore Arru e il direttore dell'Ats Moirano al quale doveva seguire una riunione con la quale definire un piano di rientro del debito aziendale.

Alla missiva il coordinatore Usb allega una difficile lista di richieste: "Vogliamo sapere - si legge - quanto ancora i lavoratori dovranno aspettare per avere quanto loro spetta. Vogliamo che all'interno dei centri Aias si ristabilisca un clima civile e normali relazioni sindacali. Che vengano ritirate le sanzioni disciplinari per coloro che hanno 'osato' protestare. A tutto c'è un limite - conclude la nota - e quando questo viene sorpassato si cade in un colpevole arbitrio che l'Usb non è disposto a tollerare".

Una protesta di dipendenti Aias e sindacalisti davanti all'assessorato regionale alla Sanità
Una protesta di dipendenti Aias e sindacalisti davanti all'assessorato regionale alla Sanità
Una protesta di dipendenti Aias e sindacalisti davanti all'assessorato regionale alla Sanità
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