"Sarah era molto coccolosa, era speciale".

Comincia con un racconto emozionato l'intervista di Franca Leosini a Sabrina Misseri su Sarah Scazzi, la 15enne uccisa nell'agosto del 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto.

"Era come una sorella per me, viveva praticamente da noi. Non aveva un'alta autostima e la portavo con i miei amici perché si lasciasse un po' andare".

Per quel delitto, proprio Sabrina (all'epoca dei fatti 22enne) e la madre Cosima sono state condannate in via definitiva all'ergastolo per omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione (Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato a 8 anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Condannato anche, per concorso in occultamento di cadavere con Michele Misseri, anche suo fratello Carmine).

LA RICOSTRUZIONE - "Questa sentenza non rispecchia niente della realtà", commenta Sabrina dal carcere di Taranto dove sta scontando la pena e dove l'ha raggiunta la Leosini per la puntata di "Storie Maledette" andata in onda ieri e che sarà seguita da un altro episodio la prossima domenica.

Con la Leosini, Sabrina ripercorre le tappe della vicenda che ha sconvolto l'Italia a partire dal rapporto con Ivano Russo, il ragazzo "conteso" tra le due cugine fino a scatenare la gelosia, secondo i giudici, della più grande.

"Mi piaceva, lui lo sapeva, ero attratta fisicamente da lui. Lui diceva 'L'importante è che non pretendi da me altre cose'. Non era un'amicizia ma neanche un amore".

Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 2010 succede qualcosa, che per gli inquirenti segna la svolta per Sabrina. I due si allontanano per appartarsi in macchina. Si spogliano, stanno per avere un rapporto sessuale, quando - "sul più bello", dice la Leosini - la cosa si interrompe per una frase di Sabrina: "Non so se riuscirò a rimanere tua amica". Ivano si riveste: un momento che ha fortemente leso l'orgoglio di Sabrina anche se lei sminuisce: "Non è stato un vero rifiuto da parte sua, ero io che ero molto fredda, non sapevo cosa fare".

Quella storia poi era stata raccontata anche a Sarah, che a sua volta l'aveva rivelata ad altre persone scatenando i pettegolezzi del paese.

LA GELOSIA - Sabrina, dicono ancora gli inquirenti, era molto gelosa del rapporto di Ivano e Sarah, che la mattina della scomparsa scriveva sul suo diario: "Ieri sera sono uscita un po' con Sabrina e la sua amica Mariangela. Sabrina come al solito si è arrabbiata, dice che quando usciamo sto sempre con Ivano. E ci credo, lui almeno mi coccola! Avessi un fidanzato come lui...".

"Non ci sono messaggi a Ivano in cui io dico di essere gelosa di Sarah - si difende Sabrina -. Nessuno ha saputo spiegare il perché".

La Leosini ha poi ricostruito quel pomeriggio del 26 agosto, e in particolare i venti minuti in cui Sarah sarebbe morta, tra le 14.10 e le 14.30, all'interno della villetta dei Misseri.

In quel frangente, si legge nei tabulati telefonici, Sarah ha risposto ai messaggi di Sabrina, che la invitava al mare. Ma per i giudici era la stessa Sabrina a "rispondersi", dopo averla già uccisa con la complicità della madre, per depistare poi le indagini.

"Mi hanno dipinta come un serial killer - ha concluso la Misseri in lacrime - ma io non sarei mai stata in grado di fare una cosa simile".

(Unioneonline/D)

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