Tredici camion carichi di aiuti umanitari sono entrati questa mattina nella Ghouta orientale, sobborgo a est di Damasco in mano ai ribelli e assediato dal regime di Bashar al Assad.

Nonostante ciò, sono continuati i raid aerei di Damasco sulla zona. Sono ricominciati proprio questa mattina, dopo una notte senza attacchi, la prima negli ultimi dieci giorni.

Secondo l'agenzia filogovernativa Sana, anche i gruppi terroristici avrebbero aperto il fuoco sulle auto che stavano trasportando i civili che cercavano di lasciare la Ghouta orientale.

LA STRAGE NELLA GHOUTA - Tra il 18 febbraio e il 3 marzo 2018 si contano 1005 morti e 4829 feriti, denuncia in un comunicato Medici Senza Frontiere, che diffonde i dati raccolti dalle 10 strutture mediche che la ong supporta e dalle altre 10 a cui ha fornito donazioni mediche.

GLI STUPRI NELLE CARCERI DI ASSAD - Intanto gli attivisti della Rete siriana per i diritti umani denunciano gli stupri nelle carceri: "Le forze del regime di Bashar al Assad sono responsabili di 7699 stupri ai danni di 864 donne e 432 ragazze minorenni". Numeri - fanno sapere - che potrebbero essere anche più alti, dato che molte vittime sono costrette a restare in silenzio e molti arresti non vengono mai segnalati.

"Le stanze della tortura erano accanto alle celle, e potevamo vedere le persone mentre venivano torturate", è il racconto di una donna scercerata. "Una volta una donna è stata incarcerata con il marito e il fratello, l'hanno spogliata di fronte a loro e poi stuprata. Un'altra era incinta e l'hanno picchiata fino a quando ha perso il bambino".

(Unioneonline/L)
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