Ennesimo colpo di scena nella faccenda relativa alla nuova sede dell'Ema.

Una delle due ditte in lizza nella gara per la costruzione del "Vivaldi Building" ad Amsterdam, che dovrà diventare le nuova sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), si è ritirata.

La società che ha rinunciato avrebbe comunicato la sua decisione già il 3 febbraio - cioè 19 giorni prima della missione degli eurodeputati della commissione Ambiente e di quella Affari costituzionali del 22 febbraio ad Amsterdam - ma il vicepremier e ministro della Salute olandese Hugo de Jonge non ne avrebbero però informato i delegati.

Tempi troppo stretti, scadenze impossili da rispettare, penali troppo alte per completare i lavori: sarebbero queste le ragioni alla base della rinuncia della società di costruzioni.

Un ulteriore elemento che potrebbe portare i sostenitori della candidatura di Milano - che avrebbe collocato la sede dell'Agenzia al Pirellone - a tornare alla carica.

"Abbiamo avuto risposte false", ha commentato il Commissario agli Affari costituzionali dell'Europarlamento Mercedes Bresso, "perché ci hanno detto che era tutto a posto, che la gara era stata fatta, che c'erano dei candidati e che il lavoro stava per essere assegnato. Ora chiederemo di sospendere il voto sull'atto legislativo e premeremo perché si riapra il caso".

(Unioneonline/F)

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