Ha atteso per circa 7 ore l'aereo che avrebbe dovuto portarlo in Sardegna per partecipare alla messa in ricordo del padre, morto due anni fa. Ma, dopo una giornata da incubo all'aeroporto di Bologna, è arrivata la doccia fredda: il volo è stato annullato causa neve.

Questa la sintesi dell'avventura che ha avuto come sfortunato protagonista Francesco Delpiano, 50 anni, ingegnere, nonché campione di nuoto diversamente abile, originario di Nuoro e da tempo residente a Parma.

Ma il racconto nel dettaglio della sua odissea è, se possibile, ancora più eloquente.

È lui stesso a ricostruirlo a L'Unione Sarda: "Il decollo del volo per Cagliari - operato da Ryanair e pagato 199,15 euro - era previsto dal Marconi alle 10.30. Dunque mi sono presentato in aeroporto alle 9. Alle 10 tutti i passeggeri erano in coda in attesa dell'apertura del gate, ma nessun operatore si presenta al banco del controllo biglietti. Cosa sta succedendo? Nessuno lo sa. Solo alle 11 è arrivato il primo aggiornamento: ritardo, partenza prevista alle 11.30. Peccato che, alle 11.30 nessuno, di nuovo, si presenta al banco".

Una scena che si ripete più volte: viene annunciato un orario, ma quell'orario passa e il gate non si apre. "Addirittura - prosegue Delpiano - alle 12.45 il monitor indica la partenza per le 12.30. Una cosa assurda".

L'ingresso del Marconi di Bologna
L'ingresso del Marconi di Bologna
L'ingresso del Marconi di Bologna

A questo punto "ogni passeggero si chiede che fare: ciascuno ha il suo piccolo grande problema. Ci sono io, che ho annullato gli impegni di lavoro e temo di non arrivare in tempo per la funzione; c'è un altro che si preoccupa per i parenti che lo stanno aspettando a destinazione; e c'è una vecchia signora che viaggia da sola e inizia a sentirsi confusa e spaurita".

Come se non bastasse, aggiunge Delpiano, "nessuno era disponibile per darti la benché minima informazione".

Non è finita: "Il monitor del Gate 9 conferma il decollo alle 13.30. Peccato che si sono fatte le 13.50. Ciò nonostante, tutti sono in coda in attesa di varcare l'ultimo sbarramento e salire sul velivolo. L'operatrice al banco rimbalza da un telefono ad un altro. Qualcuno chiede. Risposta: 'Stiamo aspettando che arrivi il bus per accompagnarvi al velivolo'. La stessa impiegata precisa che, una volta a bordo dell'aereo, i tempi prima del decollo sono sconosciuti. Tutti si fanno coraggio e sperano. Intanto, si sono fatte le 14.20; la mia condizione di disabile con stampelle mi pone in una situazione di affaticamento e chiedo se è possibile varcare l'ultimo ostacolo scavalcando la fila. La gentilezza di alcuni passeggeri mi ha permesso di poter sostare parzialmente sulle poltrone a ridosso del Gate. Allontanarsi non era consigliato. Rischiavo di perdere il controllo di una situazione in cui nessuna informazione era concessa a noi gregge di utenti!".

Il messaggio che parla di "ritardo"
Il messaggio che parla di "ritardo"
Il messaggio che parla di "ritardo"

Ancora, prosegue Delpiano: "Ore 14.45, prendo posto sull'autobus. Lo stesso sta fermo per 10 minuti. Motore spento. Poi veniamo invitati a scendere e a rientrare dentro la zona imbarchi. Passano altri minuti e, mentre i monitor danno come nuovo orario di partenza le 15.30, arriva l'annuncio: il volo è stato annullato".

Risultato: dopo sette ore in aeroporto, Francesco è costretto a tornarsene a Parma - ormai è troppo tardi per trovare un piano B - rinunciando ad omaggiare la memoria di suo padre nella terra natìa.

Altro smacco: "Ricevere un messaggio dove la compagnia si scusa per il 'ritardo'. Ritardo? Ma quale ritardo, se il volo è stato proprio cancellato!".

Insomma, "un delirio. Tutto per una nevicata annunciata e un volo verso un'isola, la Sardegna, che quasi non esiste. Un'isola che non c'è. Una situazione inaccettabile che dovrebbe portare a riflettere su cosa fanno e, soprattutto, non fanno i nostri politici per trovare una soluzione a un isolamento sempre più cronico".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)

L'ODISSEA DI UNA ORISTANESE IN FRANCIA:

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