L'appello dei Riformatori alla Regione: "A Sestu serve una Casa della Salute"

Realizzare a Sestu una Casa della Salute.

Questo l'appello del consigliere regionale Michele Cossa (Riformatori) in una interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’Assessore della sanità Luigi Arru.

"La nuova organizzazione dei servizi sanitari territoriali in Sardegna - le parole di Cossa - è l’occasione per rendere più efficiente ed omogenea la rete della sanità pubblica, a partire da quei territori nei quali i servizi sanitari sono insufficienti o stanno addirittura peggiorando. Come capita a Sestu, dove ormai da anni non si realizzano investimenti di edilizia sanitaria: di qui la proposta di realizzare una Casa della Salute".

Le strutture di Sestu, denuncia Cossa, lavorano in condizioni di difficoltà "dovute in gran parte al disinteresse e alla negligenza dell’Azienda sanitaria".

In particolare, dice, il poliambulatorio è oramai inadeguato rispetto alle esigenze di una popolazione in costante crescita, dove si contano molti giovani ma anche moltissimi anziani.

"A Sestu sono attive diverse strutture sanitarie (poliambulatorio, consultorio familiare, centro vaccini, guardia medica, centro di salute mentale) che servono non soltanto la popolazione cittadina ma anche una consistente parte di utenti provenienti da altri comuni, i quali trovano più comodo recarsi a Sestu piuttosto che a Cagliari. Tuttavia è evidente quanto il poliambulatorio di Sestu sia trascurato: da mesi non sono più operativi i servizi di odontoiatria e di neurologia, ciò che crea un forte disagio agli utenti. Per non parlare delle condizioni indecenti della guardia medica".

Una Casa della Salute, che per legge deve operare di norma 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con un ambulatorio infermieristico per urgenze di lieve entità, è "il modo ideale per garantire in maniera continuativa le cure primarie e limitare la pressione sugli ospedali, evitando che, come accade quasi sempre, specie nelle ore notturne gli utenti si riversino direttamente nei Pronto soccorso, a costo di sopportare lunghe ore di attesa".