Il Comitato centrale del Partito comunista cinese ha proposto di rimuovere dalla Costituzione il passaggio che recita "presidente e vicepresidente della Repubblica popolare cinese non possono servire per più di due mandati consecutivi", da cinque anni l'uno.

Se il provvedimento dovesse passare (pochi i dubbi che questo non accada) l'attuale leader Xi Jinping, Segretario generale del Pcc dal 15 novembre 2012, presidente in carica dal 14 marzo 2013, e già verso la rielezione nel corso del Congresso nazionale del popolo che si aprirà il 5 marzo, potrà ricandidarsi per un terzo mandato nel 2023.

Con questo cambiamento della Costituzione, Xi si avvia a diventare l'"imperatore" a capo della seconda economia del mondo: già ora in Cina viene considerato più potente di Mao Zedong.

(Unioneonline/D)

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