Armare gli insegnanti delle scuole americane per difendere gli studenti nel caso di attacchi omicidi come quello di Parkland in Florida.

È la proposta fatta da Donald Trump durante un incontro alla Casa Bianca con un gruppo di giovani, accompagnati dai genitori, proprio della Marjory Stoneman Douglas High School, il liceo dove la scorsa settimana un ex studente ha fatto irruzione uccidendo 17 persone. Ad ascoltarlo c'erano anche i famigliari delle vittime di Columbine (1999) e Sandy Hook (2012).

"Ovviamente, questo si applicherebbe solo agli insegnanti che sanno come maneggiare un'arma", ha precisato il presidente, che ha esordito criticando l'idea delle "Gun free zone", le "aree disarmate", perché, ha spiegato, "una zona senza armi per un maniaco è un invito a entrare e attaccare. Ma se ci fossero degli insegnanti capaci di usare le armi da fuoco, questi potrebbero mettere fine all'attacco molto velocemente". Poi, l'idea di armare il venti per cento dei docenti e addestrarli a portare armi nascoste.

LE VOCI DELLE VITTIME - "Non posso più camminare nei corridoi senza immaginare macchie di sangue e cadaveri", ha detto Florence Yared, studentessa della Stoneman Douglas.

"Noi, come Paese, abbiamo deluso i nostri figli, non doveva accadere. Proteggiamo gli aeroporti. Proteggiamo concerti, stadi, ambasciate - ha aggiunto il padre di una delle vittime -. Non posso salire su un aereo con una bottiglia d'acqua, ma lasciamo un animale armato entrare in una scuola".

LE PROTESTE - Mentre Trump propone di armare gli insegnanti e di controllare meglio chi fa richiesta della licenza, in tutti gli Stati Uniti si organizzano manifestazioni nelle scuole e nelle città contro la National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi: "Be The Adults", "Never Again", le scritte sui cartelli.

(Unioneonline/D)

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