La storia di María Luisa Martínez Barranco è una storia di solitudine, di emarginazione.

È la storia di una madre spagnola che ha perso la sua a 11 anni e un figlio di due anni, che per tutta la vita non ha fatto che lavorare e poi badare al secondogenito Tomás, cieco, sordomuto e non autosufficiente, completamente dipendente dalla mamma.

Quando María Luisa ha visto morire il marito per un tumore alla gola, è rimasta sola con il figlio disabile che adorava. Ma viveva con terrore il momento in cui Tomás, che entrava nel panico anche solo quando lei si allontanava per andare a fare la spesa, sarebbe rimasto solo.

Così, 85 anni lei e 64 lui, ha deciso di accorciare i tempi: il 26 novembre 2015 ha preparato un cocktail mortale, di antidepressivi, antinfiammatori e analgesici, lo ha fatto bere al figlio, lo ha bevuto lei e si è distesa accanto a lui. Li ha trovati una nipote, incoscienti ma ancora vivi.

Ma il destino ha beffato il coraggio di questa donna: la lavanda gastrica non ha salvato il figlio ma lei sì. E così si è ritrovata in un aula di tribunale, perché la giustizia potesse fare il suo corso.

Omicidio volontario e premeditato, questa l'accusa di cui ha dovuto rispondere. Sei anni di carcere, la richiesta del pm, e sei di ospedale psichiatrico. Poi l'accordo e la grazia: niente galera, María riceverà le cure di cui ha bisogno a casa sua.

(Unioneonline/D)
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