Altri sei mesi di indagini e approfondimenti: è questa la decisione del gip di Bergamo, Lucia Graziosi, sul caso di Franco Fiorini, il muratore 45enne di Bosa sparito a Sarnico esattamente due anni fa, il 13 febbraio 2016.

Il pm Emanuele Marchisio aveva chiesto che la vicenda venisse archiviata, contro il parere della famiglia, i cui avvocati hanno invece fatto presenti le carenze nelle indagini su alcuni lati rimasti oscuri.

Quindi gli atti tornano al pm e si dovranno svolgere altri accertamenti, proprio su indicazione della famiglia dell'uomo.

Due i filoni rimasti da analizzare: quelli legati al patrimonio personale di Fiorini e la pista della droga. Inoltre è stato disposto anche che si approfondisca la strana scomparsa di un'altra persona, che viveva nella stessa zona di Fiorini e di cui si sono perse le tracce pochi mesi dopo.

Il figlio del muratore bosano, Federico, ha sempre rifiutato la prima ipotesi degli inquirenti, ossia quella del suicidio; in più occasioni aveva ripetuto che l'ultima mattina in cui l'ha visto, poco prima di andare a scuola, suo padre era normalissimo.

L'unico elemento che rappresentava un punto interrogativo era il disbrigo di una pratica perché la sera prima Fiorini aveva avuto un incidente con il suo furgone e doveva compilare il modulo dell'assicurazione insieme all'altro automobilista. Che per una strana coincidenza era amcio della donna che viaggiava con Fiorini al momento del tamponamento e che aveva trascorso con lui quella notte.

(Unioneonline/s.s.)

LA CRONACA DELLA SCOMPARSA:

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