Pamela Mastropietro - la 18enne romana il cui corpo è stato trovato smembrato in due trolley a Pollenza, nelle campagne maceratesi, lo scorso 31 gennaio - è stata uccisa da con due coltellate al fegato e un colpo alla testa da un gruppo di persone.

Lo rivelano i risultati dell'esame istologico, che sembrano confermare quanto ipotizzato dalla seconda autopsia eseguita sul corpo della giovane: la ragazza, che era fuggita da una comunità di recupero per tossicodipendenti a Corridonia, è stata ammazzata.

Ancora non è possibile affermare se il giorno dell'omicidio avesse assunto droga. per accertarlo occorre attendere i risultati dei test tossicologici, così come da verificare è l'ipotesi che sia stata vittima di violenza sessuale.

IL PUNTO SULLE INDAGINI - Intanto è salito a quattro il numero degli indagati per la morte di Pamela.

Oltre a tre pusher nigeriani - Innocent Oseghale, 29 anni, Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27 anni -, ieri un loro connazionale ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere.

Si tratta di un uomo di 39 anni, difeso dall’avvocato Paolo Cognini, che avrebbe avuto contatti telefonici con i tre spacciatori nel pomeriggio del 30 gennaio scorso e in particolare con Oseghale.

Secondo i carabinieri e la procura di Macerata, l’uomo non sarebbe però essere coinvolto direttamente nel delitto: è stato indagato a sua garanzia e per escludere la sua colpevolezza.

(Unioneonline/F)

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