Neanche la seconda autopsia è riuscita a rivelare le cause della morte di Pamela Mastropietro, la 18enne trovata cadavere a Macerata all'interno di due trolley.

È servita però per far fare dei passi avanti agli inquirenti, e svelare delle verità incontestabili.

Pamela, mentre era viva, è stata colpita alla tempia con un oggetto contundente oppure uno spigolo. Prende sempre più corpo dunque l'ipotesi della morte violenta.

Altri dettagli emersi sono una dose di droga che la ragazza ha assunto prima di morire e una coltellata al fegato (non si sa se arrivata prima o dopo la morte della giovane) compatibile con un coltello trovato nella mansarda dove sarebbe stato sezionato il cadavere.

Ha parlato di "sezionamento scientifico", fatto "per cancellare le prove", il professor Cingolani, che ha condotto l'esame: è lo stesso che ha seguito le storie di Eluana Englaro, Meredith Kercher e Marco Pantani.

"Io, con gli strumenti giusti e un tavolo operatorio ci avrei messo almeno 10 ore per sezionare un corpo in quel modo - ha aggiunto - non posso credere sia stato fatto in una vasca da bagno".

Un lavoro certosino che, ne sono convinti gli inquirenti, non è opera di un solo uomo.

Intanto sia l'arrestato - Innocent Oseghale - che l'indagato - Desmond Lucky, un altro nigeriano che avrebbe ceduto a Pamela una "modesta" dose di eroina - negano ogni responsabilità e si contraddicono a vicenda.

Desmond, chiamato in causa proprio dall'arrestato, sostiene di non essere mai stato in quell'appartamento.

DUE SOTTO INTERROGATORIO - Intanto, stando a quanto si apprende, altri due nigeriani sono stati individuati dalla polizia e sono ora sotto interrogatorio: un 27enne è stato bloccato alla Stazione Centrale di Milano, era diretto in Svizzera. Un altro ragazzo è stato invece rintracciato a Macerata.

(Unioneonline/L)

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