Hanno chiesto la riapertura dell'inchiesta giudiziaria per fare chiarezza sulle cause della morte del figlio di 23 anni.

Secondo la procura di Oristano, Nicola Bussu, di Santa Giusta, si era tolto la vita gettandosi sotto un treno il 30 marzo dello scorso anno.

I genitori hanno sempre sostenuto che sia stato investito dal convoglio a causa di un incidente.

Il loro legale, Samanta Baglieri, venerdì scorso ha depositato in procura a Oristano la richiesta di riapertura delle indagini. Tesi avvalorata dalla perizia tecnica, predisposta dall'ingegner Michele Troilo di Genova, secondo la quale, oltre a diverse anomalie nelle indagini, Nicola Bussu sarebbe stato investito dalla seconda carrozza del treno e non dal locomotore, come testimoniato dai due macchinisti.

Sono state riscontrate anche diverse irregolarità tra le loro dichiarazioni e le registrazioni della scatola nera.

"Non cerchiamo alcun indennizzo - ha precisato Rita Salis, madre di Nicola - vogliamo rivalutare la figura di mio figlio, che non si è suicidato: è stato investito dal treno. Non siamo stati informati dell'incidente dalla polizia ma dai vicini di casa e non mi hanno nemmeno consentito di poter dare il bacio di addio al mio Nicola".

Elia Sanna

LA MORTE:

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