Ha fatto molto discutere in questi giorni la vicenda di Amazon, che ha brevettato un braccialetto elettronico per controllare i suoi dipendenti.

Una notizia che ha scatenato le reazioni dei sindacati, dell'opinione pubblica e della politica. È intervenuto anche il ministro Calenda, dicendo che i braccialetti - in Italia - "non ci saranno mai".

Eppure, stando a quanto riportato dal Corriere del Veneto, un'azienda in Italia ci ha già provato.

Si tratta della Dab di Mestrino (Padova), colosso della metalmeccanica con sedi in 14 Paesi, che il mese scorso ha provato a introdurre uno smartwatch per monitorare il lavoro dei suoi dipendenti.

Lo scopo, spiegava l'azienda, era quello di "monitorare la corretta applicazione delle misure di salute e sicurezza sul lavoro", "efficientare il processo produttivo" e "supportare i dipendenti nello svolgimento di alcune attività lavorative".

Motivazioni che non hanno convinto i lavoratori, i quali hanno bocciato la sperimentazione in un'assemblea sindacale. Il timore era che l'operazione si traducesse in un vero e proprio "controllo a distanza" dei dipendenti.

Tuttavia l'azienda difende lo strumento, che "darebbe maggiore libertà al lavoratore", e ne rilancia l'utilizzo. Sarebbe pronta a proporlo negli altri due stabilimenti italiani, Pisa e Vicenza. "A Mestrino forse abbiamo sbagliato a non coinvolgere i sindacati".

(Unioneonline/L)
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