Tentato omicidio plurimo aggravato dall'odio razziale e porto abusivo di arma: queste le accuse formulate nei confronti di Luca Traini, il giovane che ieri è stato protagonista di un raid anti-migranti per le strade di Macerata a colpi di pistola.

Il 28enne è stato trasferito nel carcere anconetano di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano accusato del delitto della romana 18enne Pamela Mastropietro.

Il corpo della giovane è stato smembrato e riposto in due trolley ritrovati nelle campagne maceratesi.

Traini si trova in isolamento, "tenuto accuratamente lontano anche da altri detenuti di colore", fanno sapere dalla casa circondariale.

Domani i carabinieri depositeranno un'informativa alla Procura.

Intanto, nell'abitazione del 28enne è stata sequestrata una copia del "Mein Kampf", oltre a una bandiera con la croce celtica. In casa della madre, invece, c'erano diverse pubblicazioni riconducibili ai movimenti di estrema destra.

Sequestrato anche il computer di Traini, poiché potrebbe contenere elementi utili alle indagini, anche se la dinamica sembra chiara: Traini avrebbe deciso la strage dopo la notizia della morte di Mastropietro.

(Unioneonline/s.s.-F)

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