Sono 81 i maiali al pascolo brado abbattuti oggi nella zona di Orgosolo nell'ambito della campagna per l'eradicazione della peste suina africana condotta dagli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, in collaborazione con Ats, Istituto zooprofilattico, Forestas e forze di polizia.

A comunicarlo è la Regione, spiegando che l'uccisione degli animali, tutti di proprietà ignota e mai sottoposti a controlli veterinari, si è resa necessaria dopo che nei giorni scorsi le compagnie di caccia locali avevano catturato dei cinghiali in cui, a seguito delle analisi programmate dall'Unità di Progetto, era stato ritrovato il pericolosissimo parassita della trichinella. E dopo un analogo intervento di depopolameto di suini allo stato brado, anch'essi a rischio, eseguito lo scorso 9 gennaio.

"Da Sant'Andrea Frius, dove ieri è stato effettuato per la prima volta un depopolamento di cinghiali allevati illegalmente, all'agro di Orgosolo - spiegano i referenti dell'Unità di Progetto - la strada da percorrere per eradicare la peste suina africana è evidentemente ancora impegnativa, nonostante i tanti buoni segnali che si stanno raccogliendo in queste settimane soprattutto nei territori del centro Sardegna".

"È evidente - aggiunta la nota - una crescita di consapevolezza da parte dei cittadini sardi e per questo, messaggi di incoraggiamento per liberare la nostra terra dalla piaga della Peste suina africana, giungono da amministratori, allevatori regolari o semplici cittadini. Questo perché è sempre più chiaro a tanti che l'allevamento dei suini, svolto secondo le regole, le buone tradizioni e nel rispetto delle norme sanitarie, è una grande opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile per le aree interne, che non può essere negata dalla prepotenza di pochi irresponsabili".

(Unioneonline/l.f.)

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