Una lista di 50 presunti combattenti dello Stato Islamico sbarcati recentemente sulle coste italiane e pronti a raggiungere altri Paesi europei.

È l'allarme lanciato dall'Interpol e inviato al ministero degli Interni italiano, che lo ha poi distribuito alle agenzie nazionali antiterrorismo di tutta Europa.

Almeno questo è ciò che sostiene il quotidiano inglese Guardian, che ha ottenuto l'elenco dei sospetti jihadisti: sarebbero tutti cittadini tunisini, alcuni già identificati dalle nostre autorità al momento dello sbarco.

Si ritiene siano arrivati in Sicilia tra luglio e settembre 2017. Tramite i cosiddetti "sbarchi fantasma", a bordo di pescherecci e piccole imbarcazioni che sono state poi abbandonate in spiaggia. Si tratta di gente che non vuole farsi identificare

Secondo stime dell'Onu sono circa 5.500 i tunisini che hanno combattuto con l'Isis in Siria e in Iraq, più di ogni altro Paese. E ora, caduto il Califfato in Medio Oriente con le cocenti sconfitte di Raqqa e Mosul, potrebbero provare a lanciare attacchi in Europa per punire gli "infedeli".

Secondo il Guardian, il luogo di sbarco più "popolare" è la spiaggia di Torre Salsa, ad Agrigento. Arrivano di notte, alla chetichella, a piccoli gruppi di 20 o 30 persone. Poi svaniscono nel nulla, tra le campagne, evitando così i controlli della Guardia Costiera e della polizia.

Secondo le autorità locali - riporta ancora il Guardian - sono oltre tremila quelli sbarcati segretamente sulla sola costa di Agrigento da luglio. Di questi la polizia ne avrebbe bloccati e identificati solo 400.

"Non sappiamo cosa stavano facendo prima di arrivare qui, non sappiamo chi sono e dove erano prima di arrivare in Sicilia", ha detto al giornale britannico Salvatore Vella, procuratore di Agrigento. "Certamente - ha aggiunto - ci sono quelli che non vogliono essere identificati, non vogliono che le loro impronte siano registrate. Per questo motivo, se sei un terrorista, atterrare illegalmente ad Agrigento è il modo più sicuro per arrivare in Europa".

Il Guardian parla della sola Agrigento, ma ovviamente non si può sapere con esattezza dove siano sbarcati tutti questi presunti combattenti dell'Isis. E sappiamo bene che anche in Sardegna di sbarchi fantasma - soprattutto nel Sulcis - negli ultimi mesi ce ne sono stati molti.

LA POLIZIA ITALIANA SMENTISCE - In riferimento all'articolo pubblicato sul sito del quotidiano The Guardian, però, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano ha precisato di non trovare alcun riscontro l'informazione di "50 combattenti stranieri" approdati sulle coste italiane appartenenti all'Isis e pronti a compiere attentati.

"Nell'ambito di un consolidato, costante e prolifico rapporto di collaborazione e scambio d’informazioni tra le autorità italiane e tunisine, quest'ultime hanno segnalato nel tempo al nostro Paese il probabile ingresso in Italia di appartenenti a presunti gruppi integralisti", si legge in una nota. "Il proficuo rapporto di cooperazione internazionale di polizia tra i due Stati ha permesso di rintracciare un esiguo numero di persone segnalate le quali, a seguito delle previste procedure d'identificazione, sono state immediatamente rimpatriate".

E ancora: "Ovviamente è massima l'attenzione verso tutti coloro che raggiungono illegalmente il nostro territorio e l'immediata espulsione di alcuni soggetti segnalati ne è una incontrovertibile conferma".

(Unioneonline/L)
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