Botta e risposta a distanza tra Romano Prodi e Pietro Grasso.

Oggi l'ex presidente del Consiglio ha detto, in una dichiarazione diffusa da Affari italiani, che certamente andrà a votare, che voterà "per l'affermazione del centrosinistra" e che "le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l'unità".

Una precisazione per cui si è subito sentito chiamato in causa Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, che ha ribattuto con un post su Facebook: "È sotto gli occhi di tutti - ha scritto il presidente del Senato ed ex magistrato - che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi. La composizione delle liste e le otto fiducie sulle legge elettorale sono segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altro".

"Prodi ritiene finta la coalizione che ha messo in piedi Renzi, che lo costringerà a votare Casini a Bologna anziché Errani, un centrosinistra unito? Noi in quel tipo di coalizione non ci possiamo stare".

"Togliere l’articolo 18, fare la riforma della scuola contro insegnanti e studenti, mettere otto volte la fiducia su una pessima legge elettorale. Questo, non altro, ha rotto il centrosinistra. È forse di centrosinistra candidare al Parlamento Casini, Lorenzin e Viceconte? A me sembra solo che si prepari il patto Renzi-Berlusconi", gli ha fatto eco Roberto Speranza, ex parlamentare Pd e ora in corsa con LeU.

(Unioneonline/D)

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