"Tutto il paese prega per Barbara che da oggi veglia sul suo piccolo Leonardo e sul marito Ivan".

Le parole del parroco don Bruno Ibba accolgono la folla raccolta nella chiesa di San Pietro, a Monastir, per dare l'ultimo saluto alla giovane mamma Barbara Desogus, morta domenica in ospedale sei giorni dopo il terribile incidente stradale sulla Carlo Felice.

Sull'altare il parroco ha voluto anche l'arcivescovo Arrigo Miglio, in segno di stima e di affetto nei confronti della famiglia.

Una messa solenne, dove ogni parola era tesa a dare conforto ai parenti e, in modo particolare, al marito, che in questi giorni al capezzale della moglie ha continuato a gridare la sua disperazione, con i sensi di colpa per non essere riuscito a evitare lo schianto contro il guardrail.

È successo tutto in un attimo.

Lunedì 22 Barbara Desogus, 37 anni, stava rientrando a casa con il marito Ivan Moi alla guida dell'Opel Zafira e il loro neonato Leonardo, neppure un mese di vita, quando l'auto è andata a schiantarsi sul guardrail proprio all'altezza dello svincolo per Monastir.

Una lamiera d'acciaio che si è infilata dentro la vettura troncandola in due e centrando Barbara seduta davanti, sul sedile del passeggero.

Ferito lievemente il marito e miracolosamente illeso il figlioletto, protetto dal suo seggiolino sistemato sul sedile posteriore.

Barbara, invece, non ce l'ha fatta: troppo grave il trauma cranico riportato nel violento urto. Ha lottato contro la morte per sei giorni nel lettino della Rianimazione del Brotzu. Domenica il suo cuore si è fermato per sempre.

Carla Raggio

L'INCIDENTE:

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