Una maxi operazione dei carabinieri di Agrigento, denominata "Montagna", ha portato a termine l'esecuzione di 56 ordinanze di custodia cautelare; in manette è finito anche un sindaco, Santino Sabella, primo cittadino di San Biagio Platani, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre in due sono sfuggiti all'arresto perché si trovano all'estero.

Oltre 400 militari, dalle prime luci dell'alba, hanno partecipato alle attività insieme a un elicottero, allo Squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e a unità cinofile; il blitz ha condotto alla disarticolazione dei mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca e di 16 famiglie mafiose della zona.

Gli inquirenti hanno documentato "stretti collegamenti con i vertici delle cosche di quasi tutta la Sicilia e con le 'ndrine calabresi". Accertati, inoltre, estorsioni ai danni di 27 aziende - tra le quali anche le cooperative che gestiscono i migranti richiedenti asilo - e un ingente traffico di droga.

Il sindaco arrestato è accusato di aver concordato con alcuni esponenti di Cosa nostra le candidature da presentare, nel 2014, sia nella lista in suo sostegno in occasione delle elezioni comunali di San Biagio Platani sia di quelle contrapposte.

Alle Amministrative, inoltre, avrebbe garantito ai capi mafia "agevolazioni nella gestione degli appalti pubblici banditi dal Comune, come nel caso dei lavori aggiudicati alla Comil di Favara".

(Unioneonline/s.s.)

L'OPERAZIONE A PALERMO:

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