C'è un denunciato per le scritte minatorie che da settimane vengono rivolte al sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.

Si tratta di un uomo di 48 anni, A.L., disoccupato di Iglesias, già noto alle forze dell'ordine: ieri la Digos del Commissariato di Iglesias ha perquisito e sequestrato alcuni oggetti dalla sua abitazione.

Gli inquirenti sarebbero arrivati a lui, attraverso le immagini di alcune telecamere poste in una delle strade in cui sono state trovate le scritte minatorie.

L'uomo ha precedenti per minacce e violenza privata.

L'ULTIMA MINACCIA - Colore nero anziché rosso, ma con lo stesso messaggio rivolto al sindaco: Gariazzo morto. Identica anche la firma: M.A.S. acronimo di movimento armato sardo.

Stamattina i messaggi dal contenuto minatorio sono apparsi sui vetri del retro della sala "Rita Lepori", struttura comunale utilizzata per iniziative culturali e convegni.

Ormai, a Iglesias, non passa giorno senza che venga notata una nuova scritta. La Polizia è al lavoro per individuare gli autori.

Resta da chiarire anche l'eventuale collegamento con il ritrovamento della testa di un capretto, con in bocca la cartuccia di un fucile, nel garage del centro direzionale.

L'indagine per quel fatto specifico vede impegnati i carabinieri. L'ipotesi di reato è l'articolo 338 del codice penale: minaccia a corpo politico, amministrativo, giudiziario.

Una delle scritte intimidatorie
Una delle scritte intimidatorie
Una delle scritte intimidatorie

Cinzia Simbula

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