Una 33enne è morta al nono mese di gravidanza: la donna, che vive in una comunità di Mthayisi, villaggio vicino a Mbizana (in Sudafrica), si è sentita male quando era in casa ed è morta poco dopo.

La famiglia, distrutta dal dolore, ha consegnato il cadavere a un'azienda funebre che ha fissato il funerale a 10 giorni dalla morte.

Il giorno prima della cerimonia però, la triste scoperta: gli impiegati dell'agenzia, mentre stavano traslando il corpo nella bara, si sono accorti di un feto morto tra le gambe della donna.

Un fenomeno questo che in medicina è noto come "parto nella bara".

Durante la fase di decomposizione del corpo, i tessuti si impoveriscono di ossigeno e vi è una conseguente produzione di un gas. Quest'ultimo ha provocato il prolasso dell'utero e l'espulsione del feto.

(Unioneonline/s.a.)
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