È stata condannata a 22 anni di reclusione dal tribunale di Nizza Patricia Dagorn, la 57enne soprannominata la "vedova nera della Costa Azzurra" che tra il 2011 e il 2012 ha circuito una ventina di ricchi anziani agganciati su siti di incontri on line per impossessarsi dei loro beni, avvelenandone quattro.

Due delle vittime sono morte.

La donna, che si è sempre dichiarata innocente, si trova in carcere per scontare una pena di cinque anni per furto, frode e sequestro.

Le indagini sono cominciate nel luglio del 2011, dopo la scoperta in un hotel di Nizza del corpo di un uomo con cui aveva vissuto, Michel Kneffel.

Poi nel 2012 ci fu il caso di Robert Mazereau, un 87enne originario dell'Alta Savoia, che accettò di ospitarla in cambio di sesso. L'uomo venne drogato, picchiato e derubato ma sopravvisse.

L'episodio portò gli investigatori a riaprire il fascicolo di un altro omicidio sospetto, quello di un 85enne,

Francesco Filippone, trovato morto in bagno a Mouans-Sartoux, vicino a Cannes, nel 2011.

Il giorno del decesso dell'anziano la donna incassò un assegno di 21mila euro, denaro che le sarebbe stato donato per aprire una gioielleria.

Ad accusare la 'vedova nera' ci sono anche altri due anziani sopravvissuti, Ange Pisciotta, 82 anni, e Robert Vaux, un pensionato 91enne di Fréjus che dalle analisi scoprì la presenza di neurolettici nel sangue mentre conviveva con Patricia Dagorn.

Entrambi sono stati chiamati a testimoniare in udienza.

(Unioneonline/F)

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