"Ero sotto choc. Ero spaventata e nervosa".

Simona Mangiante - avvocato casertano e compagna di George Papadopoulos, consigliere di Donald Trump durante la campagna presidenziale del 2016 che si è dichiarato colpevole nell'ambito dell'inchiesta Russiagate - è stata ascoltata dal superprocuratore Robert Mueller.

La 33enne ha poi raccontato l'episodio in un'intervistaa al quotidiano britannico "The Guardian".

"Sono un avvocato anch'io e non vedevo nessun fondamento" per la convocazione che le è stata recapitata, ha dichiarato Mangiante.

La donna non ha assunto un legale per l'interrogatorio dopo aver scoperto che la parcella sarebbe stata di 800 dollari l'ora. Si è presentata da sola, quindi, al quartier generale dell'Fbi a Chicago, "un enorme edificio grigio che intimidisce".

L'avvocato si è trovato a rispondere anche a domande sulla sua relazione con Papadopoulos, tra le persone incriminate nell'ambito dell'indagine insieme all'ex consigliere di Trump Michael Flynn, all'ex manager della campagna, Paul Manafort e al suo associato Robert Gate.

Gli inquirenti hanno chiesto a Mangiante se fosse ancora innamorata del suo compagno: "Ho risposto 'Sì'. Hanno replicato: 'È fortunato'".

(Unioneonline/F)

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