L'integrazione dei migranti passa anche attraverso il Carnevale. I figli dei migranti saranno accompagnati alla scoperta delle tradizioni locali legate alle maschere tradizionali, con la partecipazione alle sfilate e manifestazioni inserite nel programma del Carnevale macomerese.

Un progetto denominato "A Piccoli passi", ideato dalla la Pro loco, con la collaborazione della cooperativa Esedra e degli istituti comprensivi "G.Caria" e "Binna Dalmasso", che coinvolge ben 200 alunni, tra cui tanti bambini figli di migranti.

In questa maniera si punta a favorire l'integrazione sociale dei bambini migranti, che già frequentano le scuole elementari".

"Un progetto diretto all'integrazione culturale dei figli degli immigrati e residenti a Macomer - dice il presidente della Pro loco Alberto Frau - il risultato culturale è quello di trasmettere segnali positivi di accoglienza e di partecipazione gioiosa, ma anche distensiva e festaiola come il carnevale tradizionale. Un ruolo importante - aggiunge Frau - lo svolge la riproposizione della maschera locale Donna Zenobia, la quale trasmette il suo personaggio messaggi di affetto e generosità nei confronti dei bambini e di grande simpatia verso gli adulti". Sergio Masia, preside dell'istituto Caria aggiunge: "Questa è vera integrazione".

I ragazzi indosseranno la maschera di Donna Zenobia (realizzate da Nino Enna) nella sfilata di carnevale in programma il 27 gennaio, con le maschere tradizionali di Gavoi con Sos Tamburinos, di Fonni con Urthos e Buttidos, di Orani con Su Bundhu e con la partecipazione straordinaria dei Krampus, le maschere tradizionali dell'Alto Adige.
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