Ha trascorso le vacanze di Natale e il Capodanno nella casa senz'acqua ed elettricità, nel Cagliaritano. Donatella Manca, 55 anni (è ai domiciliari e deve finire di scontare un pena per favoreggiamento) si è sentita male ed è stata ricoverata nuovamente in ospedale così come avvenuto lo scorso dicembre prima delle dimissioni. "Chiedo ai servizi sociali di fare qualcosa. Non posso ritornare in quella casa: per me significherebbe morire", racconta la donna. "Voglio scontare la mia pena ai domiciliari ma in un'altra struttura. Ora sono di nuovo in ospedale ma appena mi dimetteranno chiedo una sistemazione alternativa. Va bene qualsiasi soluzione ma serve l'interessamento degli assistenti sociali del mio Comune di residenza".

"AIUTATEMI" - La Manca lo scorso dicembre aveva già chiesto aiuto: "Una comunità, un'associazione, una casa albergo che mi accolga per scontare gli ultimi sei mesi ai domiciliari". Nulla è cambiato e così, dopo le dimissioni dal Policlinico di Monserrato, è rientrata nella casa senza acqua né corrente elettrica. Una vita difficile ("Ho commesso diversi errori e ne sto pagando il conto", aveva ammesso) per ritrovarsi praticamente da sola. Sette mesi fa il giudice le aveva concesso i domiciliari: la donna era uscita dal carcere finendo in un'abitazione nella periferia cagliaritana grazie a un conoscente. Ma quella casa in campagna non ha più acqua ed elettricità da settembre. Si è ammalata una volta e ora una seconda. "Ho paura di ritornare in quella casa. Vorrei un'alternativa ma io, non avendo più nessuno, non saprei dove andare e a chi chiedere".

I MOMENTI DIFFICILI - Tanti i momenti difficili affrontati nella solitudine: "I miei genitori, i miei dodici fratelli e sorelle, i miei tre figli sono tutti vivi. Eppure sono sola. Per colpa mia, lo so. Per aver scelto un uomo, secondo tutti quanti, sbagliato e per aver lasciato così mio marito, il padre dei miei tre figli. Da molti anni, a parte piccole e momentanee eccezioni, non ho più alcun rapporto con la mia famiglia", aveva raccontato appena un mese fa. Ora chiede un aiuto, una sistemazione diversa da quella casa che rischia di trasformarsi nella sua tomba: "Ho davvero bisogno di un aiuto. Spero che qualcuno ascolti il mio appello. Mi accontento di una stanza, di un letto. Sono pronta a dare una mano, collaborando nelle faccende domestiche o assistendo eventualmente le persone anziane, attività compatibili con la mia condizione ai domiciliari. Per questo chiedo alle assistenti sociali di Cagliari e di Sinnai di aiutarmi. Io da sola non posso fare nulla". La Manca chiede un'altra possibilità: "Purtroppo ho commesso degli errori. Truffe con assegni a vuoto e poi l'aver dato una mano a una persona ricercata. Sono stata condannata, in tutto, a due anni e sei mesi. Sto finendo di pagare il mio conto con la giustizia. Vorrei poter quantomeno sopravvivere e tentare di iniziare una nuova vita, anche a 55 anni"
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