Qualche testimonianza, riscontri da trovare e ipotesi da vagliare.

Va avanti senza sosta il lavoro degli investigatori di Iglesias per fare luce sulle intimidazioni agli amministratori comunali, in particolare al sindaco Emilio Gariazzo.

Il riserbo sulle indagini è massimo, ma l'attenzione dei carabinieri (che hanno in mano il caso del ritrovamento della testa del capretto, con una cartuccia in bocca e gli auguri a sindaco, assessori e familiari, nel garage del Centro direzionale del Comune) potrebbe essere rivolta ad almeno tre questioni che, negli ultimi tempi, hanno fatto discutere in città.

Una riporterebbe alla fabbrica delle bombe di Domusnovas (i cui stabilimenti ricadono nell'isola amministrativa di San Marco, Iglesias) per la quale il sindaco Emilio Gariazzo aveva manifestato l'opportunità di una riconversione, seppure da parte degli uffici comunali non ci sia mai stato diniego (norme alla mano) delle autorizzazioni edilizie richieste.

Una seconda ipotesi si legherebbe al malcontento sorto dopo l'assegnazione degli ultimi alloggi popolari.

Una terza sarebbe orientata a chiarire un eventuale legame con la contrapposizione in atto per la vertenza degli immobili ex casermette.

Tutti elementi da valutare. Come lo è anche l'eventuale collegamento tra il ritrovamento della testa del capretto e le minacce di morte contro il sindaco comparse in diversi muri della città (nonché nel sottopiano del palazzo comunale di via Isonzo) e per le quali sono in corso le indagini della Polizia.

Resta da accertare se l'autore (se è solo uno) delle scritte contro Gariazzo sia stato immortalato da qualche telecamera. Una cosa è certa: gli impianti di videosorveglianza non sono in tutte le zone della città dove sono avvenuti i fatti che stanno caratterizzando l'inizio di quest'anno.

Ma non è neppure scontato che le immagini acquisite nei punti dove sono presenti le telecamere, siano utili a individuare l'autore o autori che siano.
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