Mario Amodio non riusciva più a parlare per un carcinoma alla lingua ma la sua voce, in qualche modo, si era levata alta nel raccontare la sua esperienza all'Ilva di Taranto.

Trentanovenne, ex operaio del reparto Carpenteria dello stabilimento siderurgico pugliese (dove lavorava da quando aveva 18 anni), nel 2005 aveva contratto la sclerosi multipla e nel 2008 il tumore alla lingua, che gli impediva di parlare.

La sua storia era finita davanti alle telecamere della trasmissione di Domenico Iannacone, "I dieci comandamenti".

"Operavo - aveva raccontato Amodio, che era anche stato campione mondiale di karate contact nel 2007 - sui convertitori, nelle acciaierie, tra lance che immettono ossigeno e saldatrici. Lì la polvere minerale brillava, me la ricordo ancora come un incubo luccicante. Me la sentivo in gola tutto il giorno".

Nonostante le sue condizioni di salute, di recente aveva perso l'assegno di accompagnamento dell’Asl perché "era migliorato".

"Ho ricevuto una notizia che non avrei voluto mi giungesse - ha scritto in un post Iannacone - Il mio amico Mario Amodio ci ha lasciati. Ho conosciuto Mario in una puntata de `I dieci comandamenti´. Mario si era ammalato di tumore lavorando all’Ilva di Taranto e piano piano aveva perso anche la sua voce e le sue forze. Nella sua vita era stato campione di arti marziali e con lo spirito del campione aveva combattuto la sua battaglia contro la malattia e il ricatto del lavoro a Taranto. Felicetta, sua moglie, è stata al suo fianco fino alla fine parlando per lui, diventando 'La voce di Mario'. Oggi - conclude Iannacone - te ne sei andato ma la tua voce continuerò a sentirla sempre nel mio cuore".

(Unioneonline/D)

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