Sono ormai nulle le speranze di trovare sopravvissuti tra i membri dell'equipaggio della petroliera iraniana Sanchi, che ha preso fuoco il 6 gennaio in seguito alla collisione con una nave mercantile cinese a circa 300 chilometri a est di Shanghai.

"Due terzi della petroliera sono affondati, il fuoco si è diffuso e circonda completamente la nave e non possiamo avvicinarci ad essa", ha fatto sapere il portavoce della squadra di soccorso istituita dall'Iran, Mohammad Rastad.

Sulla nave cisterna c'erano 32 membri dell'equipaggio, 30 iraniani e due bengalesi.

Al momento sono stati trovati solo tre corpi.

E ora si teme il disastro ambientale, la nave trasportava infatti 136mila tonnellate di petrolio ultraleggero. Le autorità cinesi assicurano però che "non c'è una grossa chiazza" in mare.

(Unioneonline/s.a.)

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