Due eventi, due date emblematiche e un progetto che parte dal basso per provare a combattere la violenza.

È "Sardegna a Scuola".

Varato nel 2016 dall'assessorato regionale all'Istruzione, coinvolge le scuole secondarie dell'Isola e usufruisce della preziosa collaborazione dei Centri antiviolenza coordinati da "Prospettiva donna".

Oggi a Olbia la presidente Patrizia Desole ha presentato gli eventi clou all'Istituto tecnico "Panedda", una delle scuole galluresi coinvolte nel progetto insieme ai licei "Mossa" e "Gramsci", all'Istituto tecnico di Buddusò e all'Alberghiero di Budoni.

"Con i ragazzi, abbiamo voluto affrontare le diverse forme di violenza, da quella ideologica a quella di genere, per arrivare alla conclusione che la radice è una, ovvero la paura dell'altro, del diverso, e che per combatterla bisogna decostruirla attraverso il linguaggio", ha spiegato Desole.

Non a caso il primo evento ha a che fare con l'Olocausto: il 27 gennaio, nella "Giornata della memoria", al Museo Archeologico di Olbia verrà inaugurata la mostra sulla pensatrice Etty Hillesum, olandese d'origine ebraica deportata e morta ad Auschwitz quando in Europa dominava il Nazismo.

La seconda data da annotare è invece l'8 marzo: nella "Giornata internazionale sulla donna" si svolgerà, infatti, il convegno finale dal titolo "Le radici della violenza. Etty Hillesum: lezioni di umanità".

In cattedra saliranno gli studenti che hanno partecipato a "SaS" con le loro riflessioni e i loro lavori.

"Educare al dialogo e a rifuggire la violenza in ogni sua forma è un dovere delle istituzioni", sottolinea l'assessore all'Istruzione Giuseppe Dessena.

"Viviamo in una società dove troppo spesso la violenza ha assunto dimensioni intollerabili: è, dunque, doveroso intervenire con risorse economiche da investire nei Centri antiviolenza".

"Uno degli obiettivi del progetto", aggiunge la psicoterapeuta Carla Concas, presente al "Panedda", "è lo sviluppo di una visione critica attraverso un percorso introspettivo, riflessioni stimolate da documenti come i diari e le lettere di Etty, che fanno parte della mostra, che troveranno, poi, un punto di incontro e confronto nel convegno-dibattito finale".
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