In cento sono scesi in strada del quartiere per chiedere la loro dignità di castellani.

Fermi via Mazzini, la strada transennata dal Comune, hanno organizzato un flash mob pretendendo l'immediata eliminazione degli sbarramenti e la riapertura alle auto.

Con le braccia sollevate, hanno stretto in mano la lettera inviata dal sindaco Massimo Zedda "alle cittadine e ai cittadini di Castello" il 31 ottobre del 2011: un documento con cui il primo cittadino comunicava ai residenti del quartiere storico un importante progetto per ridare vitalità sociale e bellezza al rione.

Ebbene, quella lettera è stata presa a pretesto per un j'accuse severo al sindaco e Giunta per le promesse mancate e per scelte non condivise.

Come appunto la chiusura di via Mazzini. È stata Monica Zuncheddu a leggere le parole di Massimo Zedda.

"La chiusura della strada rende impossibile l'accesso al centro della città per i residenti di castello", ha ricordato la portavoce della protesta. "È stata una scelta irrazionale se non contemplata in un contesto più ampio di viabilità".

I castellani denunciano una situazione gravissima per il rione aggravata dall'impossibilità di accesso ai mezzi di soccorso come le ambulanze e quelli dei vigili del fuoco.

"Si è anche parlato di soluzioni obbligatoria antiterrorismo: ma questa è una semplice transenna che serve esclusivamente a fermare le auto e isolare noi residenti".

Dito puntato anche per quel che concerne gli ascensori. "Per quelli nuovi abbiano sentito finora solo promesse e intenti".
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