Sono stati celebrati oggi pomeriggio a Nuoro, in sede di Confindustria, i funerali dell'industria di Ottana.

È stata infatti avviata la procedura per il licenziamento di 40 lavoratori di Ottana Energia (la centrale elettrica, chiusa da due anni), che si concluderà il 31 gennaio, quando questi 40 lavoratori riceveranno la lettera di licenziamento.

Una firma che segna la fine di tutto.

Il 23 settembre scorso, la stessa sorte è toccata ai 58 operai di Ottana Polimeri.

Ora a Ottana c'è il deserto e forse non potrà essere trovata una soluzione, capace di ridare ossigeno alle fabbriche che hanno esalato l'ultimo respiro, nell'indifferenza della politica locale e nazionale.

I sindacati procedono in ordine sparso, ma insieme chiedono soluzioni alternative per lo sviluppo.

Anche la centrale elettrica potrà ripartire se riconvertita al metano.

Lo dice Giorgio Asuni rappresentante del gruppo di Paolo Clivati: "L'imprenditore Paolo Clivati non abbandona il campo, nonostante tutto. Siamo impegnati nel progetto di riconversione della centrale elettrica a metano. I tempi? Dipende dalla politica. La conversione è legata alle infrastrutture".

Storcono il naso i sindacalisti, che però chiedono subito un incontro urgente con la Giunta regionale.

Nell'area industriale storica è rimasta la centrale elettrica Biopower, con 25 dipendenti e la Corstyrene, con 20 dipendenti.

Fine di una storia, iniziata ai primi degli anni Settanta, che ha dato occupazione a migliaia di persone.
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