"Anche quest'anno 2017, che Dio ci aveva donato integro e sano, noi umani l'abbiamo in tanti modi sciupato e ferito con opere di morte, menzogne e ingiustizie". Così Papa Francesco ha voluto dedicare alle guerre l'omelia pronunciata a San Pietro.

Guerre che sono "il segno flagrante di questo orgoglio recidivo e assurdo", continua.

"Ma lo sono anche tutte le piccole e grandi offese alla vita, alla verità, alla fraternità, che causano molteplici forme di degrado umano, sociale e ambientale: di tutto dobbiamo assumerci, davanti a Dio, ai fratelli e al creato, la nostra responsabilità".

Il Santo Padre ha anche scelto una foto scattata dall'americano Joseph Roger O'Donnell dopo il bombardamento atomico a Nagasaki nel 1945 per denunciare gli orrori della guerra.

L'immagine, fatta stampare su un cartoncino diffuso in questi giorni, ritrae un bambino che aspetta il proprio turno nel crematorio per il fratello morto che tiene legato dietro la schiena.

Secondo quanto riporta "L'Osservatore romano", lo scatto "ha colpito molto Papa Francesco, il quale ha voluto farla riprodurre su un cartoncino, accompagnandola con un commento eloquente, 'il frutto della guerra'".

I conflitti del mondo erano stati al centro del messaggio "Urbi et Orbi" del Pontefice nel giorno di Natale: "Oggi, mentre sul mondo soffiano venti di guerra e un modello di sviluppo ormai superato continua a produrre degrado umano, sociale e ambientale, il Natale ci richiama al segno del Bambino, e a riconoscerlo nei volti dei bambini", aveva affermato il Papa, con particolare riferimento all'acuirsi del conflitto israelo-palestinese.

(Unioneonline/F-L)

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