Nuovo incontro oggi nella capitale egiziana tra i magistrati delle procure di Roma e del Cairo sull'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016.

Il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco hanno incontrato nella capitale il procuratore generale egiziano Nabil Sadeq per fare il punto sulle indagini sul delitto del giovane friulano, scomparso il 25 gennaio 2016 e trovato morto il 3 febbraio.

Sul corpo del 27enne erano stati riscontrati evidenti segni di tortura.

La scorsa settimana centinaia di documenti relativi al caso erano stati consegnati dalle autorità egiziane, tramite l’ambasciatore italiano, al legale della famiglia, l'avvocato Alessandra Ballarini.

L’incontro tra le procure era stato annunciato lo scorso 17 dicembre dal ministro degli Interni, Marco Minniti, in occasione della sua visita al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.

Al termine della riunione è stata diffusa una nota congiunta, che ha reso noto che durante l'incontro"sono stati consegnati, dal team investigativo egiziano, verbali e documenti concernenti nuovi elementi probatori".

Vi è stato, inoltre, "un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori della società incaricata del recupero dei video della metropolitana del Cairo".

I magistrati italiani hanno illustrato "una articolata e attenta ricostruzione dei fatti effettuata dalla polizia giudiziaria italiana sulla base degli atti fin qui consegnati dall'Egitto in via rogatoriale, da ultimo in data 14 agosto scorso. La procura Generale Egiziana ha ricevuto una copia dell'informativa e proseguirà, quindi, le indagini sulla base delle ipotesi investigative formulate dai due uffici", si legge inoltre nel documento.

(Unioneonline/F)

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