Stava partendo all'estero, aveva già fatto il biglietto ed era pronta per l'imbarco, in aeroporto, ad Alghero. Una ragazza di 20 anni, che conosceva bene Michela Deriu, si sentiva già con un piede in Inghilterra. I carabinieri del Reparto territoriale di Olbia l'hanno bloccata e identificata prima che salisse sull'aereo. I militari, coordinati dagli ufficiali Saverio Aucello e Andrea Asuni, l'hanno identificata e poi le hanno sequestrato lo smartphone e un tablet che aveva con sè. Tutto è avvenuto nell'ambito delle indagini (ipotesi: istigazione al suicidio, tentata estorsione e diffamazione aggravata) sulla morte di Michela Deriu, la ragazza di Porto Torres che si è tolta la vita il 5 novembre scorso nell'appartamento di un'amica a La Maddalena.

I Carabinieri di Olbia, che si occupano delle indagini delegate dal pm Gianluigi Dettori (Procura di Tempio) insieme ai colleghi di Porto Torres, sono intervenuti perchè, evidentemente, i dispositivi sequestrati sono di interesse (soprattutto il contenuto della loro memoria) per l'indagine sulla tragica fine di Michela Deriu. La ragazza, assistita dall'avvocato Marzio Altana, non è sottoposta ad alcuna misura. Ma dopo il blitz dei militari in aeroporto ad Alghero, ha preferito non lasciare l'Italia. Il suo legale non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

È certo che la giovane, di casa a Porto Torres, ma residente in un altro centro della Provincia di Sassari, è indagata, insieme ad altri ragazzi per i fatti del 5 novembre. Lo si deduce dagli atti che sono stati notificati ieri. Le persone coinvolte nella vicenda (la Procura ipotizza la diffusione di un video hard come concausa del disperato gesto di Michela) sono due ragazzi di Porto Torres (28 e 23 anni) e la giovane bloccata ad Alghero. Il pm Gianluigi Dettori sta esaminando i verbali della tante persone sentite a sommarie informazioni dai Carabinieri.

Nel frattempo il consulente informatico della Procura, lo specialista sassarese Mauro Sanna, si prepara a tutte le attività sui telefonini e il computer sequestrati agli indagati, sui dispositivi trovati nella casa di Michela Deriu a Porto Torres e nell'appartamento dell'amica a La Maddalena. L'incarico peritale sarà affidato il 21 dicembre. Ci saranno le difese (Agostinangelo Marras, Sabina Piga e Marzio Altana) e i legali di parte civile, Arianna Denule e Gianni Falchi.

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