Nuovo colpo di scena nel caso Russiagate.

Il procuratore speciale, Robert Mueller, che indaga sulle presunte accuse di ingerenza russa nelle elezioni del 2016, ha acquisito decine di migliaia di e-mail private inviate e ricevute da esponenti del team di Donald Trump che risalgono al periodo che precedette l'insediamento del magnate newyorchese alla Casa Bianca, nel gennaio di quest'anno.

Materiale a cui gli investigatori avrebbero avuto accesso senza chiedere permesso ai collaboratori del transition team di The Donald ma attraverso la General Services administration (Gsa), un'agenzia governativa che archivia questi documenti sui suoi server.

L'accusa viene da Kory Langhofer, un avvocato del gruppo di transizione noto come Trump for America che ha scritto una lettera alle commissioni del Congresso per segnalare che il team del procuratore Mueller avrebbe ricevuto impropriamente i messaggi di posta elettronica.

L'agenzia federale avrebbe dunque - secondo il legale - fornito "rivelazioni non autorizzate".

Nella documentazione ci sarebbero anche e-mail di Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza nazionale, che all'inizio di dicembre ha ammesso davanti agli inquirenti di aver reso "dichiarazioni false, fittizie e fraudolente" all'Fbi a proposito di alcune sue conversazioni con l'ex ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergei Kislyak.

(Unioneonline/F)

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