Tac guasta nell'ospedale di Isili e i pazienti vengono dirottati a Senorbì in una struttura sanitaria che però si trova nella condizione di dover far pagare gli esami perché priva della copertura economica garantita da Assl e Regione.

Un doppio paradosso che sta creando parecchi disagi a tantissime persone con diversi problemi di salute della Trexenta, del Gerrei e del Sarcidano.

La struttura medica di via Carlo Sanna ha da tempo sforato il budget annuale e non può quindi eseguire gli esami richiesti perché non sarebbero garantiti i rimborsi.

"Dal punto di vista etico e professionale non potremmo esimerci dall'erogare le prestazioni, lo dimostra il fatto che in passato per non incidere negativamente sul percorso clinico-diagnostico dei pazienti abbiamo effettuato radiografie per un totale di 30mila euro mai rimborsati dalla Assl", dice Alessandro Melis, responsabile della segreteria del centro medico e radiologico di Senorbì.

Eppure resta il problema del mancato adeguamento del budget sulle prestazioni richieste nel territorio.

Secondo l'amministrazione del centro convenzionato della Trexenta c'è uno sbilanciamento tra i tetti di spesa concessi alle strutture del Cagliaritano e quelli che invece riguarda l'ex Provincia di Cagliari, territorio disagiato e lontano dalla città in cui gravitano circa 100mila persone.

Giovani e anziani sono costretti a recarsi nel capoluogo per una risonanza magnetica o una Tac.
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