"Ci mancavano anche i bambini che vanno all'ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti".

Queste le parole di uno degli indagati nell'inchiesta condotta dalla Dda di Firenze e dalla Procura di Livorno sul traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi in Toscana.

L'uomo, intercettato, parlava di una discarica in prossimità di una scuola tra le risate del suo interlocutore.

Le indagini hanno portato all'arresto di sei persone: i reati contestati sono associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla Regione Toscana.

Due le aziende sequestrate: la Lonzi srl e la Rari srl, entrambe di Livorno, nei cui impianti i rifiuti, secondo le accuse, non venivano affatto smaltiti ma tritati o miscelati per massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando una eco tassa regionale assai più bassa di quella dovuta: il tutto per un guadagno stimato in 26 milioni di euro.

(Unioneonline/D)

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