Il Senato ha approvato in via definitiva la legge sul testamento biologico. L'asse Pd-M5S ha retto agli ostacoli del voto segreto e bocciato i 3mila emendamenti presentati da centristi, Lega e Forza Italia.

Ma cosa prevede la norma votata a Palazzo Madama? Cosa sarebbe cambiato per quelli che sono i casi più eclatanti degli ultimi anni? Ecco spiegata la legge in sei punti.

1) CONSENSO INFORMATO - "Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata". Il paziente dunque può rifiutare o interrompere qualsiasi tipo di cura. Il consenso informato è un documento in forma scritta e, "nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, viene espresso tramite videoregistrazione o altri dispositivi". Inoltre, "la volontà del paziente può essere sempre modificata".

2) ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE ARTIFICIALE - Era uno dei punti più controversi, su cui più hanno dato battaglia i contrari al provvedimento. Nutrizione e idratazione artificiale sono considerati a tutti gli effetti "trattamenti sanitari", perché la loro somministrazione avviene su prescrizione medica. Quindi il paziente può decidere di rifiutarli o sospenderli.

3) DAT - Arrivano le disposizioni anticipate di trattamento (Dat). "Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso le Dat, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari". Il paziente poi "indica un tutor, una persona di fiducia che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e le strutture sanitarie". Le Dat vanno redatte in forma scritta o videoregistrate, e sono modificabili e revocabili in ogni momento. Il medico è tenuto a rispettarne il contenuto.

4) PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE - Di fronte all'evolversi di una patologia cronica e invalidante, il medico e l'equipe sanitaria "sono tenuti ad attenersi a quanto stabilito nella pianificazione delle cure, qualora il paziente venga a trovarsi in condizioni di incapacità nell'esprimere il proprio consenso".

5) MEDICI E OBIEZIONE DI COSCIENZA - Il medico - recita il testo di legge - "deve adoperarsi per alleviare le sofferenze del paziente, anche in caso di rifiuto delle cure: è sempre garantita un'appropriata terapia del dolore". Un punto importante perché consente - a chi per esempio è cosciente e rifiuta l'idratazione artificiale - di morire di sete, ma sedato, evitando così atroci sofferenze. Il medico, inoltre, è tenuto a "rispettare la volontà espressa dal paziente", tuttavia "non ha obblighi professionali" e può dunque rifiutarsi di staccare la spina. Un'obiezione di coscienza, in pratica.

6) MINORI E INCAPACI - Il consenso informato per minori e incapaci "è espresso dai genitori o dal tutore (in caso di Dat) o dall'amministratore di sostegno".

Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro e Dj Fabo
Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro e Dj Fabo
Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro e Dj Fabo

NUVOLI, ELUANA E DJ FABO: COSA SAREBBE SUCCESSO? - Vediamo ora cosa sarebbe successo nei casi più eclatanti degli ultimi anni. Giovanni Nuvoli, l'algherese con la Sla, è morto quando il medico, su sua richiesta, ha staccato le macchine che lo idratavano e alimentavano artificialmente. È riuscito a lasciarsi andare dopo un calvario medico e giuridico durato sette anni. Il medico che lo aveva in cura ha affrontato una lunga odissea giudiziaria prima di venire assolto. Con la nuova legge, Nuvoli avrebbe potuto staccare le macchine che lo tenevano in vita senza affrontare quel lungo calvario, e il suo medico non avrebbe dovuto affrontare alcun processo. Stessa cosa per Eluana Englaro, morta di fame e sete: non era cosciente, non ha sofferto. Diverso invece il caso di dj Fabo. La legge approvata non prevede infatti il suicidio assistito, la somministrazione di un farmaco che porti alla morte, che è quello a cui Fabiano Antoniani ha fatto ricorso in Svizzera. Tuttavia per il dj milanese con questa legge si sarebbe aperta un'altra strada: quella del rifiuto della nutrizione e idratazione artificiale. Per una persona cosciente si tratterebbe di una morte atroce, per fame e sete, ma visto l'obbligo del medico di "alleviare le sofferenze", opportunamente sedato, Fabo se le sarebbe risparmiate. E Marco Cappato non rischierebbe 12 anni di carcere.

Davide Lombardi

(UnioneOnline)

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