Ricorre oggi il 48esimo anniversario di Piazza Fontana, la "madre di tutte le stragi", quella che diede il via agli anni di piombo.

A Milano, nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura esplose un ordigno che uccise 17 persone e ne ferì altre 87.

E, per dirla con le parole pronunciate oggi del presidente della Repubblica, "Le tormentate vicende giudiziarie seguite alla strage non hanno condotto a una definitiva risposta sugli autori materiali e i loro mandanti".

Tuttavia, ha continuato Mattarella, "ciò non può indurci a rassegnazione, il percorso della verità va perseguito per giungere a un traguardo atteso dai familiari e da tutti gli italiani".

"Il lavoro dei servitori dello Stato - ha aggiunto il presidente - è riuscito a disvelare sia la matrice neofascista che le gravi complicità di taluni apparati deviati, ma non basta".

Poi la solidarietà alle famiglie delle vittime, e un pensiero su quel periodo, caratterizzato da una "terribile catena di sangue e terrore che condizionò la stessa vita democratica".

E la risposta dello Stato: "Unitaria, di popolo, delle forze politiche e sociali, che si propagò in ogni parte d'Italia e contribuì a rendere più forte la lotta al terrorismo".

(Redazione Online/L)
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