Dopo quello che è accaduto ieri sera, durante la partita contro il Torino persa per tre reti a uno, in queste ore nell'ambiente Lazio la temperatura si è alzata ancor di più, raggiungendo livelli tali da portare - pare - il presidente della società biancoceleste a minacciare di ritirare la squadra dal campionato di Serie A.

"Un errore con la Roma, un errore con la Fiorentina, un errore con la Sampdoria, un doppio errore con il Torino. Quando gli errori diventano una catena continua scatta il diritto al sospetto", ha commentato il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, su Facebook, tornando sugli episodi contestati nella partita contro il Torino e spiegando così la genesi delle proteste.

"Non è piagnisteo, complottismo o alibi per le proprie carenze ma la legittima richiesta di un campionato regolare, trasparente, corretto e non lo strumento per colpire chi non fa parte del coro".

Ieri sera, dopo la caduta contro i granata, dovuta in parte anche all'espulsione di Ciro Immobile, aveva detto che "il club è indignato per dei comportamenti ripetuti in più occasioni che hanno danneggiato la Lazio: questi lasciano alimentare il sospetto che ci sia un disegno per azzoppare il campionato dei biancocelesti".

E sul Var: "La tecnologia è solo uno strumento e deve essere interpretata dalle persone: queste interpretazioni non sono corrette. Una volta può capitare una valutazione sbagliata in buona fede, anche per la seconda si può ancora credere possa essere in buona fede, ma la terza rappresenta il terzo indizio di una prova. Noi siamo alla quarta ed anche ripetuta. Queste prove testimoniano un problema verso il quale bisogna protestare, non si può restare immobili e subire tutto ciò che è ingiustificabile".

(Redazione Online/m.c.)

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